(elisabetta acide) – «Su te sia pace!» accogliendo l’invito della Conferenza Episcopale Italiana, la comunità parrocchiale di Borgo Revel il giorno 17 ottobre 2023, si è riunita in preghiera alle ore 18,00 per una  Adorazione Eucaristica per la pace in Terra Santa e per tutte le situazioni di guerra e di conflitto nel mondo.

A guidare la preghiera il diacono Emanuele Fusaro,che con i fedeli della parrocchia, i gruppi dei lettori e dei cantori che hanno animato l’assemblea, insieme agli altri gruppi parrocchiali, si sono stretti nell’invocazione fiduciosa a Dio, affinchè il mondo in guerra, possa trovare strade di dialogo, di collaborazione per percorrere sentieri di pace.

Una preghiera nella Chiesa, nelle singole parrocchie,  chiesta dal patriarca di Gerusalemme dei latini Cardinale Pizzaballa, così come nelle numerose realtà italiane e della Diocesi, dove la giornata  di invocazione unanime, è accompagnata dal digiuno.

Pace e riconciliazione di cui il mondo ha tanto bisogno in una situazione dove la spirale di violenza trascina in vortici inimmaginabili.

Anche Papa Francesco al termine dall’Angelus di mezzogiorno di domenica 15 ottobre,  in piazza San Pietro: “La preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra. Invito tutti i credenti ad unirsi alla Chiesa in Terra Santa e a dedicare martedì prossimo, 17 ottobre, alla preghiera e al digiuno”.

Ancora una volta la comunità è viva e si riunisce per pregare: e con le parole dei salmi 8 – 72 – 84  , la lode per quella sua mirabile e splendida creatura, si chiede a Dio di preservare il mondo, le cose e l’uomo  e di far sorgere il sole di giustizia e di pace. La comunità affida a Dio le paure e i lamenti, la rabbia e la tristezza, ma anche l’anelito e la speranza, a Dio  eleva la fiduciosa preghiera , “ misericordioso e forte” affinchè “diffondi nel cuore di ogni uomo la luce del tuo amore, perché su tutta la terra fioriscano la giustizia e la pace”.

Non possiamo non ricordare, accanto alle parole bibliche, le parole di Papa Benedetto XVI nel suo discorso pronunciato proprio a Gerusalemme (aeroporto di Tel Aviv, al termine del suo pellegrinaggio in Terra Santa, il 15 maggio 2009) ed al suo appello, più che mai di grande drammatica attualità e forza “Possa instaurarsi una pace duratura basata sulla giustizia, vi sia vera riconciliazione e risanamento. Sia universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il Popolo palestinese ha il diritto a una patria indipendente sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. Che la “two-state solution” (la soluzione di due Stati) divenga realtà e non rimanga un sogno. E che la pace possa diffondersi da queste terre; possano essere “luce per le Nazioni” (Is 42,6), recando speranza alle molte altre regioni che sono colpite da conflitti”.

Ecco il “senso” del digiuno e astinenza, che nella loro originalità cristiana, presentano anche un valore sociale e comunitario: chiamata a penitenza è l’intera comunità.



Ecco la preghiera della comunità:Dio illumini le menti degli uomini per costruire una pace giusta e duratura in questa regione e in altre situazioni del mondo segnate da lotte, guerre conflitti, una preghiera unanime, affinchè lo Spirito di pace illumini ed orienti coloro che governano e la Chiesa sia segno e strumento di concordia.

La guerra e’ offesa verso l’umanità e verso Dio. La pace e’ bene assoluto, seme di fraternità , condizione necessaria per lo sviluppo di que mondo e quell’ “ uomo” immagine di Dio.

La comunità parrocchiale medita e prega il Dio della pace e della vita, il Dio della speranza ed implora: “Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza, minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare. In comunione con Maria, la madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace.” ( Giovanni Paolo II)

Partecipare alla preghiera è il contributo che ognuno può dare per la pace: essere segno di autentica speranza contro ogni speranza: la speranza è certezza per il cristiano e la preghiera è domanda incessante e fiduciosa.

Anche questo è comunità e comunione.