Il Capo della Polizia ha incontrato a Roma una delegazione di parlamentari, pro Loco e piccoli Comuni. Disponibilità ad unificare in un unico impianto normativo le quattro circolari esistenti e ad apportare alcune modifiche che commisurino gli obblighi normativi alla dimensione dell’evento: è il frutto dell’incontro svoltosi a Roma, tra il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e i rappresentanti dei piccoli Comuni e delle oltre 6 mila pro Loco italiane. Presenti anche i neo sottosegretari agli Interni, Nicola Molteni e Stefano Candiani.
Al centro dell’incontro le disposizioni che riguardano la sicurezza delle manifestazioni, nate nell’estate 2017 a seguito dei fatti di Piazza San Carlo a Torino, ma che oggi mettono a rischio la sopravvivenza di migliaia di iniziative su tutto il territorio nazionale.
“Non siamo venuti a chiedere uno sconto sulla sicurezza, perché la sicurezza è un valore non scontabile -sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio-. Vogliamo solo che la burocrazia non uccida manifestazioni storiche, che oggi rischiano di non farsi più in Italia”. Tra le richieste rivolte a Gabrielli oltre all’unificazione delle circolari esistenti, l’inserimento di una nuova classe di rischio minimale, che interessi principalmente i piccoli eventi, con prescrizioni ad hoc commisurate alla reale portata della manifestazione.
“Parliamo di casi che non hanno nulla a che vedere con i grandi eventi – spiega Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte –, che non hanno scopo di lucro, sono gestiti da volontari e si svolgono in piccoli comuni dove spesso non esiste un ufficio tecnico e neanche un Comando di Polizia Municipale e dove il sindaco si ritrova da solo a decidere se autorizzare un evento”.
La delegazione ha chiesto anche la modifica di alcune anomalie ed errori materiali presenti nella normativa, oltre alla commisurazione delle figure richieste per il controllo della sicurezza alle dimensioni degli eventi e la possibilità di rendere non onerosi, per le piccole realtà, almeno gli adempimenti più formali e burocratici, che non hanno attinenza con la sicurezza sostanziale degli eventi.