Poco prima di Natale il cardinal Pierbattista Pizzaballa ha potuto visitare la piccola comunità cristiana della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. Seicento fedeli raccolti attorno al parroco Gabriel Romanelli hanno pregato per la pace e chiesto soprattutto la scuola per i bambini. I semplici hanno a cuore i piccoli perché rappresentano il futuro.
“Beati i miti perché avranno in eredità la terra”.
Te Deum laudamus per la speranza che ci testimoniano i nostri fratelli e sorelle a Gaza.
Il francescano Padre Hanna Jallouf, prima di essere nominato vicario apostolico di Aleppo dei Latini, ha vissuto per 22 anni a Knayeh, vicino a Idlib controllata delle milizie di Hayat Tahrir al Sham che ora controllano gran parte della Siria. Non ha mai abbandonato il suo gregge, soffrendo anch’egli percosse, arresti, minacce, persecuzioni. Quando i Jihadisti hanno conquistato Aleppo alla fine di novembre, hanno trovato una persona anche da loro rispettata per la sua fede e il suo coraggio. Si racconta che gli abbiano chiesto, invano, di essere il primo sindaco della città liberata.
“Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.
Te Deum laudamus perché ci doni sempre pastori secondo il Tuo cuore.
Dal 1953, nel mio paese Venegono Superiore, presso il Castello dei Missionari Comboniani, si allestisce un presepe, meta di molti visitatori. Per nuove prospettive pastorali e missionarie, nella comunità erano rimasti solo tre sacerdoti anziani: le forze erano poche, tanti gli impegni per le Messe nelle vicine parrocchie. A malincuore si stava decidendo di rinunciare al tradizionale presepe, quando hanno suonato il campanello del portone due signori di un paese vicino. “Siamo vecchi, allestivamo un bel presepe, ma quest’anno non ce la facciamo. Vi interessano i nostri addobbi e le belle strutture di cartapesta?”. I padri si sono guardati con un sorriso!
Anche quest’anno abbiamo il presepe al castello dei Comboniani: la 71a edizione. Molto bello, con grandi e meravigliose costruzioni e con tutti i personaggi della tradizione e della vita presente.
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”
Te Deum laudamus perché anche quest’anno sei venuto a visitarci e hai bussato alla nostra porta.