(Graziella Cortese)

Se, durante una gita in Toscana, ci allunghiamo verso la parete nord del Duomo di Siena, la parte che guarda il Palazzo Arcivescovile, possiamo ritrovare il quadrato magico del Sator, la misteriosa composizione latina che è stata rinvenuta in diverse parti d’Europa: “Sator Arepo Tenet Opera Rotas”…

Molti studiosi vi si sono dedicati, tra cui il nostro Stefano Bartezzaghi, che tra un palindromo bifronte e un quiz enigmistico ci ha riportato all’idea che va oltre il significato mistico, ma ci restituisce la dimensione più terrena e umana del gioco.

Cosa c’entra l’enigmatica frase latina (provate a leggerla al contrario), con il film presentato quest’oggi? Il regista Christopher Nolan, sempre affascinato dagli enigmi e dai paradossi temporali, l’aveva bene in mente quando si è dedicato alla complessa sceneggiatura dell’opera.

Il protagonista che non ha nome, è un ex agente della Cia. Egli viene reclutato, dopo un test pericoloso, da un’organizzazione internazionale denominata Tenet: suo compito è quello di impedire la realizzazione dei folli piani di uno stratega russo, un criminale che colleziona reattori nucleari. Il protagonista avrà al suo fianco Neil, un prezioso informatore, e Kat, la moglie pentita del nemico sovietico.

Fin qui parrebbe la trama di una classica spy story da brivido; in realtà i piani temporali su cui viene realizzata l’opera sono molteplici: la lotta contro il male si svolge anche a ritroso nel tempo, e gli stessi oggetti di uso quotidiano subiscono un’inversione fisica.

Vi sono ad esempio proiettili che tornano indietro invece di seguire la meccanica classica che li conduce al bersaglio… E questo si ripete in più sequenze all’interno della pellicola.

Nella complicata idea di Nolan, probabilmente anche il film stesso doveva essere un palindromo.

Tenet
di Christopher Nolan
paese: Usa, Regno Unito 2020
genere: azione, fantascienza
interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Elisabeth Debicki, Dimple Kapadia
durata: 2 ore e 30 minuti
giudizio: interessante