L’assessorato al Lavoro della Regione ha approvato, mercoledì 21 dicembre, 162 progetti presentati dai 127 Comuni che hanno aderito al bando, avviato la scorsa estate, per l’inserimento nei cantieri di lavoro di persone disoccupate e in condizioni di svantaggio.
Si tratta di circa 3 milioni di euro per i progetti complessivi ammessi a contributo, di cui 141 rivolti a 710 disoccupati e 21 destinati a 68 persone sottoposte a misure di restrizione della libertà personale.
Ora i Comuni dovranno avviare le attività, attraverso un apposito bando per raccogliere le candidature, entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria sul Bollettino Ufficiale della Regione. Un cantiere può durare da 40 a 260 giorni.
Chi può accedere ai cantieri di lavoro?
Chi si ritrovi in stato di disoccupazione, in condizioni di disagio sociale e familiare, di età uguale o superiore a 45 anni, dando priorità a chi ha bassa scolarità; può essere inserito anche chi è in carico ai servizi sociali.
Una seconda tipologia di cantieri è rivolta a persone sottoposte a misure restrittive, detenute nelle carceri o in esecuzione penale esterna.
Chi è interessato può rivolgersi al proprio Comune o al Centro per l’impiego più vicino.
58 saranno i cantieri nel territorio della Città metropolitana di Torino, alcuni dei quali ci riguardano direttamente: Agliè per il mantenimento del decoro del centro avrà due cantieri; uno a Borgofranco; tre a Bosconero; uno a Caluso; tre a Castellamonte per la manutenzione ambientale e urbana; quattro cantieri a Chivasso; due a Ivrea; uno a Lombardore, a Mazzè e a Pavone; uno a Strambino per la manutenzione del patrimonio comunale; tre a Vidracco per la manutenzione ambientale (anche a Rueglio e Valchiusa); otto cantieri saranno attivati dall’Unione montana Gran Paradiso nei Comuni di Alpette, Locana, Ribordone e Sparone e altri tre dall’Unione montana Valli Orco e Soana nei Comuni di Frassinetto e Pont.
“Mettiamo a disposizione importanti risorse regionali – ha dichiarato l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino – per facilitare l’inserimento lavorativo e sostenere così il reddito delle persone in difficoltà, e supportare le Amministrazioni nel garantire i servizi sul territorio che con il solo personale in organico non potrebbero essere adeguatamente svolti£.
Redazione Web