Si è conclusa la bella edizione del Salone del Libro a Torino, l’ultima del direttore-scrittore barese Nicola Lagioia, con tanto di contestazione e l’impossibilità di presentare il libro del ministro Eugenia Maria Roccella, figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, ma lei in quota a Fratelli d’Italia: libro dal titolo “Una famiglia radicale”.
Ma queste vicende interessano poco il mondo dell’editoria e ci teniamo volentieri lontani da esse.
Abbiamo fatto lo “struscio” per vedere e parlare con gli editori del Canavese: Giampaolo Verga ha detto che questa tornata è stata favorevole, ed essendo una piccola realtà radicata sul territorio si trova l’onere organizzativo sulle spalle suffragato da una buona partecipazione.
Lusinghiero il giudizio di Ennio Pedrini, direttore editoriale della Edizioni Pedrini di Pont Saint Martin, che ha fatto sapere che due suoi titoli sono andati esauriti nel corso del Salone, ha avuto un’intervista dal Corriere della Sera ed è più che soddisfatto.
Barbara Ronchetti, della Tipografia Editrice Baima, Ronchetti & C. di Castellamonte ci ha raccontato che il Salone è andato bene, ma non con i numeri prepandemia; si sono distinti anche gli stand di Hever di Ivrea e Priuli e Verlucca di Scarmagno.
f.d.-d.f.
Redazione Web