Una buona notizia. Martedì 30 maggio è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte la mia proposta di legge sui Consigli Comunali dei Ragazzi (CCR), nati in Francia nel 1979 e poi diffusi rapidamente anche in Italia, grazie alla collaborazione di molte istituzioni scolastiche”.

Così si esprime la consigliera regionale del PD Monica Canalis a cui fa eco il comunicato dell’assessorato alla Famiglia, con delega ai Minori che recita: “Consigli comunali dei ragazzi, via libera all’ascolto dei minori. La norma, voluta dall’assessore Chiara Caucino, è stata approvata all’unanimità e prevede la promozione, il finanziamento e la diffusione dei Consigli Comunali dei Ragazzi nei Comuni piemontesi”.

Apparentemente la norma parrebbe avere due genitori: ci viene spiegato che Monica Canalis ha avanzato la sua proposta di legge, che Chiara Caucino ha presentato la sua, che i due testi sono stati unificati avendo lo stesso oggetto e a quel punto maggioranza e minoranza, ritrovandone entrambe in qualche modo la “maternità”, l’hanno approvata all’unanimità.

Chiarito questo aspetto la cosa importante è che la legge promuove e favorisce la diffusione dei CCR come “strumento di cittadinanza attiva, educazione civica, conoscenza delle risorse del territorio e partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa delle comunità locali”, dice l’assessora Caucino.

Mentre Monica Canalis sostiene che “l’approvazione di questa legge è un passo importante per essere vicini ai Comuni e alle scuole, per aumentare nei ragazzi il senso di appartenenza e responsabilità verso il proprio territorio, per recepire le loro idee, dare loro rappresentanza e riconoscerne la soggettività giuridica intrinseca di cittadini a tutti gli effetti, anche se non sono ancora elettori”.

L’istituzione dei CCR è applicabile al governo di tutte le comunità, grandi o piccole, urbane o extra urbane, nelle quali sono presenti i bambini: si tratta di un progetto rivolto a tutti i ragazzi, a partire dalla terza classe della scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado.

Rappresenta tutti gli studenti delle scuole: ascolta e accoglie le esigenze dei ragazzi facendosi portavoce presso le autorità comunali delle loro istanze con facoltà di poter formulare anche proposte proprie.

Ogni Comune, con apposito provvedimento, disciplina il proprio Consiglio sulla base delle proprie caratteristiche e dimensioni territoriali e del numero di abitanti. Il CCR parteciperà attivamente all’attività amministrativa locale ed esprimerà pareri, seppur non vincolanti, circa gli atti adottati dal Comune o dall’unione dei Comuni.

Inoltre promuoverà l’informazione rivolta ai ragazzi relativa all’attività svolta ed esercita ogni ulteriore funzione secondo quanto previsto dalla specifica disciplina di ciascun Comune.

In Piemonte attualmente ci sono già 202 Consigli Comunali dei Ragazzi: l’auspicio è che la nuova legge regionale possa incoraggiare i Comuni e le Unioni di comuni a istituirne altri, grazie anche allo stanziamento di 25mila euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, per un totale di 75mila euro in tre anni.

La nuova legge introduce una rete dei CCR del Piemonte, una giornata regionale da celebrarsi in modo itinerante ogni 4 dicembre.

La Regione favorirà e sosterrà le iniziative volte a creare momenti di incontro e confronto tra i Consigli comunali dei ragazzi costituiti, anche attraverso la creazione della Rete regionale dei Consigli e l’istituzione del suo coordinamento e ne promuoverà l’istituzione.

I compiti della Rete sono quelli di censire i Consigli in un Registro ufficiale regionale, svolgere attività di supporto informativo ai Consigli stessi e promuovere iniziative periodiche di raccordo e confronto tra i vari soggetti costituiti nei diversi Comuni.

Per l’assessora Caucino, “il nostro obiettivo è sensibilizzare i giovani, fin dall’età più tenera, all’importanza dei principi di democrazia, partecipazione legalità, rispetto, cura, per avvicinarli alle istituzioni evitando che questi ultimi non si sentano parte integrante del processo politico e decisionale. È nostro dovere non solo educare i figli, ma soprattutto ascoltarli. E questa legge va proprio in questa direzione”.

Per Monica Canalis si tratta di “una legge di cittadinanza, democrazia, protagonismo, ascolto, educazione e attenzione al benessere dei più piccoli. La democrazia si impara da piccoli. I CCR sono una scuola di democrazia, che lascerà traccia negli adulti del futuro, e sono un luogo accogliente per valorizzare le idee dei bambini e dei ragazzi, nuova linfa per la comunità”.

Sul sito della Regione Piemonte sono elencati i 202 Comuni dove sono già operativi i CCR.

Tra questi, figurano anche i 27 del nostro territorio: Agliè, Alice Castello, Bollengo, Borgo d’Ale, Burolo, Candia, Cascinette, Castellamonte, Cuorgnè, Foglizzo, Ivrea, Lessolo, Maglione, Mazzè, Montanaro, Nomaglio, Pavone, Quagliuzzo, Quincinetto, Rivarolo, Rondissone, Rueglio, Samone, San Giusto, Strambino, Villareggia e Vistrorio.

Redazione Web