La catechesi che il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, affida ogni mercoledì in videonotizia al web perché resti sempre accessibile e raggiunga, nel tempo, tante persone, ci porta oggi, 11 ottobre, a contatto con la Storia.

Con i tempi della Storia scanditi da quelli della vicenda umana, terrena, di San Giovanni XXIII e da quelle celesti che ci parlano di Maria, Madre di Dio.

Il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana ricorda che oggi la Chiesa celebra la Memoria liturgica di Papa Giovanni.

Il Papa “buono”, il Papa del Concilio Vaticano II che si aprì proprio in quel giorno, l’11 ottobre 1962.

Ed il Concilio di Efeso, nel 431, stabilì come verità di fede che Maria è Madre di Dio, conformemente all’unicità, nella persona di Cristo, della natura umana e di quella divina.

La Chiesa ha stabilito che si faccia memoria di questa Verità proprio l’11 ottobre; una Verità che cambiò il corso della Storia del cristianesimo e non solo.

Se addentrarci qui, in poche righe e nella modestia di chi scrive, a presentare il poderoso corpus dottrinale dei due Concili parrebbe compito velleitario, pare, invece, possibile affidare la nostra giornata ed i nostri giorni all’amore che promana da ogni sillaba di un documento unico, rimasto a noi grazie ai mezzi di comunicazione di massa.

Sappiamo che, proprio la sera dell’11 ottobre 1963, una folla di fedeli si radunò in Piazza San Pietro per salutare l’avvio dei lavori conciliari.

Il popolo chiese la benedizione del Papa: un “fuori programma” del tutto inaspettato.

E Giovanni XXIII volle accontentare quei suoi “figlioli”.

Si aprì la finestra del Palazzo apostolico ed il Papa si affacciò sulla piazza: fu un discorso a braccio che sempre sarà ricordato come il discorso “alla luna”.

Otto minuti indimenticabili, “firmati” da queste parole immortali, quando si era prossimi alla conclusione ed alla benedizione finale:

«Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.»

Ma tutto il messaggio è un vero dono d’amore, di grande attualità: il Santo Pontefice esordisce parlando, di quella giornata in cui si avviò l’esperienza conciliare, come di una “giornata di pace”. E l’Eterno Padre sa quanto oggi sia necessario impetrare da Lui quel singolare dono: la pace, dono di Dio affidato agli uomini.

Non possiamo che ringraziare, sicuri di interpretare i sentimenti dei Lettori, Mons. Edoardo per avere scelto, questa settimana, di ripercorrere questa pagina, di riaprire questo scrigno di meraviglie.