“Chiariamo subito un particolare importante: la percentuale di tumori è aumentata perché è aumentata la diagnosi precoce”. Esordisce così il dottor Giuseppe Gulino, epidemiologo e dirigente presso la Direzione medica ospedaliera dell’Asl To4.
Prendendo in esame i tumori più comuni nei cinque distretti dell’Asl – Ivrea, Ciriè, Cuorgnè, Chivasso e Settimo -, a causa del vizio del fumo, sempre più precoce nelle giovani generazioni notiamo che Ivrea guida la classifica del tumore al polmone femminile; è al secondo posto per mesotelioma maschile e al terzo per tumore alla mammella. Il maggior gettito di nuovi casi si è verificato nel distretto di Ciriè, seguito da Cuorgnè e Settimo Torinese; seguono, per il sesso maschile, Ivrea e Chivasso, e Chivasso e Ivrea per il sesso femminile. Questi dati di incidenza dei tumori, espressi su periodo quinquennale, sono in linea con i dati nazionali e calcolati in base al “tasso standardizzato di incidenza” (una situazione “ideale”, che elimina gli elementi confondenti su un territorio), che consiste nel riferire i tassi specifici per età della popolazione in esame a un profilo definito come standard. La medicina ormai è diventata probabilistica: non si parla più di rapporto causa-effetto, ma si parla di probabilità che aumenta con esposizione prolungata a fattori di rischio.
Tre sono le evidenze oncologiche attuali sul nostro territorio: la riduzione costante della mortalità, l’aumento della sopravvivenza per diagnosi e cure precoci e la variabilità territoriale, in rapporto agli stili di vita e agli insediamenti industriali.
Esiste una sostanziale diversità tra i vari distretti dell’Asl To4, legata agli stili di vita e alle condizioni lavorative: nelle zone montane si verifica una prevalenza di tumori delle vie aeree e digestive (presumibilmente dovuta ad alcool, fumo e esposizione a diserbanti). Nelle aree di pianura, industrializzate, si riscontra la presenza (fortunatamente di bassa frequenza) del mesotelioma, tumore legato all’amianto, caratterizzato da lunga latenza e grande aggressività. Ottimi risultati sulla sopravvivenza si sono ottenuti grazie agli screening preventivi di mammografia, pap test + Hpv e ricerca di sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del colon-retto: grazie a questi screening, che consentono la diagnosi precoce del tumore, la mortalità è diminuita.
Occorre, inoltre, mettere in chiaro la differenza sostanziale tra tumore “familiare” e tumore “ereditario”. Il tumore familiare (o “statistico”) è un tipo di tumore che, nel tempo, è comparso in più membri di una famiglia, ed è statisticamente probabile si ripresenti ancora; il tumore ereditario appartiene al patrimonio genetico di un individuo, e resta latente finché si tocca il fattore “stratetizzante” che lo porta a manifestarsi.
Funziona egregiamente la Rete Oncologica di Piemonte e Val d’Aosta, che collega le aziende per diagnosi e cura e permette che si indirizzi il paziente verso il percorso più adatto. È aumentata la sopravvivenza, ma questo soprattutto perché la prevenzione, che va di pari passo con i corretti stili di vita, si rivela essere un’arma sempre più efficace.