Curioso episodio, l’altra mattina davanti al vescovado di Biella mentre veniva collocato sul frontespizio del palazzo vescovile, lo stemma araldico di mons. Farinella. Un drappello di persone incuriosite dall’evento straordinario ,si domandavano: chi è il nuovo vescovo, da dove viene? Quanti anni ha? E saputolo commentavano: però è giovane…! Anche i passanti, gli avventori, le persone non proprio addette ai lavori e alle cose di Chiesa avvertono che a Biella sta per giungere un nuovo vescovo. Alcuni forse lo ritengono un personaggio del potere ecclesiale, altri il capo dei preti, i credenti lo accolgono come il loro Pastore che viene nel nome del Signore su mandato apostolico di Papa Francesco.
Nelle comunità parrocchiali, si respira l’aria dell’avvento di un vescovo che ci è stato donato per accompagnare con illuminata responsabilità, con delicata e forte dedizione pastorale, il cammino della nostra Chiesa diocesana.Tante persone pregano per Lui. E’ il sedicesimo dell’ininterrotta tradizione della Chiesa di Dio che è in Biella, da quando venne eretta la Diocesi nel 1772 e, i duecentocinquant’anni dall’Avvenimento non sono così lontani. Nella sala al primo piano del vescovado, si possono contemplare i ritratti dei sedici presuli chiamati e posti a guidare la nostra Chiesa particolare. Sembra un museo di quadri, con l’effigie dell’uno e dell’altro presule, con i tratti particolari della loro persona e qualche elemento del contesto in cui vissero. Ma la Chiesa non è museale, ciascuno ha lasciato un’impronta di spiritualità, di governo pastorale, di scelte ecclesiali, di opere di misericordia, di cristianesimo sociale.
Ciascuno con il proprio carattere, con una peculiare formazione culturale, rivelando le caratteristiche del proprio ambiente familiare, sociale ed ecclesiale. Accomunati però, oggi si direbbe, da una grande passione per la Chiesa di Dio, consapevoli del grande dono che il Signore Gesù ha affidato alla loro libera volontà, allo zelo, a quella misura di santità personale che contagia quella della Chiesa diocesana. Si entra nella sala del vescovado ed essi sembrano parlarti, per raccontare la storia di questi due secoli e mezzo di vita ecclesiale biellese, con luci ed ombre, progetti riusciti e al contempo fatiche che solo in Dio e non nel giudizio umano trovano il loro compimento.
Adesso, giunge tra noi il vescovo Roberto, da una Chiesa piemontese sorella e geograficamente a noi molto vicina. La Chiesa eporediese che domenica prossima, in Cattedrale a Biella viene rappresentata da una folto numero di fedeli, ci consegna come magnifico dono il sacerdote, il parroco e il canonico Roberto chiamato all’episcopato. Noi lo accogliamo con l’affezione pudorata e profonda di cui i biellesi sono capaci.
Gente che la esprime con riservatezza, senza smancerie di sorta, ma il cui cuore vibra di amicizia e di prossimità. Mons. Farinella diviene “ nostro, “ biellese ed imparerà con il tempo a conoscerci, ad entrare in sintonia con la nostra tradizione ecclesiale e culturale, a riconoscere volti, gruppi, comunità, cammini pastorali imprimendo il suo impulso di Pastore saggio, prudente, amabile come già riscontriamo in anticipo incontrandolo. Benvenuto Eccellenza e Padre, noi Le spalanchiamo il cuore e le porte delle nostre Comunità sapendo che Lei ci ha già ospitati nel suo grande cuore.
DON MASSIMO MINOLA.