La sua foto più iconica ha tre elementi chiave: un violino, una benda sull’occhio e un sorriso stellare.

Il violino è armonia e canto di lode al Creato. Non è uno strumento qualsiasi, è il prolungamento del braccio, l’antenna amplificatrice delle vibrazioni dell’anima. Ed anche il violino ha un’anima senza la quale sarebbe un tronco di legno muto, un frammento dalla strana forma che cambia la natura e lo scopo di questo gioiello. Le dita di lei, abbellite da un anello sponsale, fragili e filiformi, giocano sulle corde per farne uscire il suono.

Il secondo elemento, la benda sull’occhio. È l’esterna manifestazione di un tumore che l’ha divorata dall’interno, dalla lingua. Il suo “drago”, come con sfida lo definiva lei.

Il terzo, il sorriso, stirato per via della pelle ormai poco elastica, ma profondamente sincero. Un sorriso che ti commuove, che stona col tumore in corso.

Un quarto elemento è invece fuori dall’inquadratura ma è molto probabilmente ciò che la nostra protagonista sta guardando per riempirsi di così profonda gioia. Si chiama Federico ed è suo figlio. Il terzogenito, dopo due saliti al Cielo a poche ore dal parto, che oggi ha 13 anni e non sarebbe qui non fosse stato per la tenacia di sua mamma, per il completo dono di sé. Si dice spesso che una mamma farebbe qualsiasi cosa per i figli. Da quando si è mamma?

Chiara Corbella, così si chiama la nostra protagonista, non ha dubbi: la vita nel grembo è da proteggere a qualsiasi costo, anche se significa tardare le cure e far vincere il cancro, se significa sacrificarsi, a 28 anni ma con il sorriso sul volto. “Se il Signore ha scelto questo per me io sono contenta.” Spiazzante!

Domani 21 giugno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, si terrà la cerimonia di conclusione della fase diocesana del processo di beatificazione di Chiara, un passo significativo verso gli altari. Non per rilegare la sua figura in una teca e rispolverarla ogni tanto, ma come megafono della sua testimonianza, come violino accordato sull’Amore più alto.

Chiara con il suo sacrificio è diventata testimone d’amore. In un mondo che spinge per la preferenza dell’io, lei è scoglio contro il quale si infrangono impotenti le onde dell’egoismo relativistico.

Madre sconvolgente!