(Cristina Terribili)

ROMA – Sarà davvero una risata che salverà il mondo? Sarà chi è capace ad affrontare gli ostacoli con un sorriso ad uscire sempre a testa alta da ogni difficoltà della vita? Sarà chi è capace di prendere in giro se stesso a non aver mai timore di ricevere una critica? Crediamo di si. Come, di conseguenza, crediamo che anche nei tempi del coronavirus chi è capace di leggere le battute al posto delle fake news manterrà quell’umanità che di fronte ad ogni emergenza si rischia di perdere.

Per fortuna le battute intorno al coronavirus sono state talmente tante che si ha difficoltà a scegliere le più rappresentative e le più divertenti. Parto da quella che penso sia la più rassicurante e che ci ricorda (almeno a chi, come la sottoscritta, conta più di qualche decennio di vita) che siamo sopravvissuti al virus della Mucca Pazza, alla Sars, all’Influenza aviaria nel 2005 e a quella suina del 2009, all’Ebola ma anche a tutte le profezie di fine del mondo (partendo da Nostradamus e terminando con i Maya), che abbiamo resistito al Millenium bug e che ora dobbiamo solo spuntare la casella di questo virus per capire che forse dobbiamo dare un senso al valore della vita e anche a quello della morte, attraverso percorsi diversi.

Abbiamo apprezzato il coraggio di chi si è fatto fotografare in strada coperto dalla maschera subacquea, chi ha riesumato vecchie maschere a gas, e chi ha fatto indossare ad un famoso politico una bella mascherina di pizzo rosso. Abbiamo apprezzato chi ha mostrato possibili “bunker” ripieni di salumi e formaggi o, a seconda della regione di provenienza, di giochi da tavolo o costruzioni da realizzare, per passare il tempo durante la quarantena.

Bellissimi tutti i video sulle possibili soluzioni di altre nazioni in cui persone con i sintomi dell’influenza venivano abbattute da squadre altamente specializzate. C’è chi ha proposto pizze al virus, e qualcuno si è indignato. Personalmente ho apprezzato invece quella pasticceria che ha realizzato deliziose “tortine coronavirus”.

Imbattibili i meme che parafrasando una scena del film “Lo chiamavano Jeeg Robot” riporta: “Io solo una cosa vojo sapè: ma che ce stavate a fa tutti a Codogno?”. Già, perché molti sono venuti a conoscenza dell’esistenza stessa di questa cittadina solo grazie al Covid-19.

Sempre a tema geografico c’è anche il post che riferisce che “Il Turkmenistan mette il divieto di accesso agli italiani. Ora come lo spieghiamo a quelli del Turkmenistan che noi non sappiano neanche dove sono collocati geograficamente?”.

Felicissime anche le vignette che fanno riferimento al lavaggio delle mani, che sembra un’attività scoperta da molti solo ora; c’è chi lavando e lavando ha ritrovato gli appunti della maturità, chi si sente come Ponzio Pilato e Ponzio Pilato in persona che scrive un suo trattato sull’arte di lavarsi le mani. D’altro canto nessuno vuole rimanere indietro rispetto a tanti illustri personaggi televisivi.
Ovviamente ci sono anche tutte le satire locali. A Roma c’è chi dice che il Covid-19 sia rimasto bloccato sul raccordo o che, visti i ritardi delle metro, non c’è di che preoccuparsi dal momento che il tempo medio d’attesa dei mezzi supera quello d’incubazione del virus.

Ovviamente c’è chi ha subito pensato che le preghiere di chi invocava chiedendo “Prima il Nord” fossero state esaudite, così come chi ha fatto notare che visto che sono state colpite regioni laboriose al sud si può tranquillamente stare sereni (chissà se è per questo che alcune famiglie dal nord sono fuggite per andare al sud…).

C’è chi ha chiesto di attendere l’edizione del Coronavirus 2020, giusto per non farsi trovare impreparati di fronte alle ultime tendenze di moda o chi racconta di guarigioni miracolose grazie all’aver spento la televisione. E chi suggerisce a pusher e narcotrafficanti di riconvertire l’attività dedicandosi allo spaccio dell’introvabile Amuchina anziché dei classici stupefacenti.

Chiudo ricordando un post che scrive: “Martedì: il coronavirus peggio della peste, presi d’assalto i supermercati. Mercoledì: follia generale. Ci si barrica in casa con mascherina e litri di amuchina. Giovedì: tutti a fotografare una scopa in piedi. Sicuri che sia tutto a posto?”.