Ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà, incoraggiano percorsi di ripresa, testimoniano il Vangelo. Sono i sacerdoti, i nostri – vicini – e quelli lontani, che si dedicano a tempo pieno ai luoghi in cui tutti possono sentirsi accolti, e si affidano alla nostra generosità per essere liberi di servire tutti.

#UNITIPOSSIAMO è l’hashtag della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana per sensibilizzare al valore della donazione e alle offerte, che rappresentano un modo per esprimere il nostro grazie a coloro che non solo rispondono alle molte emergenze innescate dalle crisi sociali ed economiche, ma sostengono quotidianamente i propri fratelli in difficoltà. I nostri preti, infatti, sono sempre al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza. I sacerdoti non sono i soli protagonisti, ma condividono questo ruolo con l’intera comunità. Ne scriviamo in due pagine dedicate all’interno del nostro giornale di oggi.

Lo spot della Cei lo vedremo in tv, sul web e sui giornali cartacei e racconta, attraverso scorci di vita quotidiana, il ruolo chiave della “comunità”: dalle attività del doposcuola alle partite di calcio nell’oratorio, dall’impegno dei volontari a quello degli anziani, dall’assistenza all’ascolto dei più bisognosi. “Tanti sono i sacerdoti e i laici che sono parte attiva della Chiesa e tengono vivo l’annuncio del Vangelo. Dove ci sono testimoni credibili, la comunità cresce”. Comunità che sono vere e proprie protagoniste, motori delle numerose attività, coese intorno al proprio parroco, un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.

Le offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, sono espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani, dal nostro parroco a quello più lontano e raggiungono circa 33mila sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3mila, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. Il 100% dei fondi donati arriva ai sacerdoti; questo è possibile perché i costi e gli oneri di gestione sono completamente a carico della Cei.