Estate, caldo, afa, sole, vacanze. Fervono i preparativi, si controllano e confermano le prenotazioni, ci si sincera degli itinerari più interessanti, avventurosi, misteriosi. Negli ultimi 50 anni, abbiamo osservato una grande rivoluzione nel modo di fare le vacanze, di noi italiani e nel resto del mondo.

Qualcuno ricorderà le “serrate” aziendali del mese di agosto; le città assumevano i contorni di un set cinematografico a carattere western, con balle di rami secchi rotolare nelle strade deserte. Altri ricorderanno i tempi delle vacanze intelligenti, gli scaglionamenti delle partenze nelle ore più improbabili del giorno o della notte, con il riposino previsto in aree di servizio e solo dopo aver superato quegli snodi autostradali frequentatissimi, con più o meno lunghe code di auto sotto il solleone.

Emblema delle partenze agostane o intelligenti è sempre stata la “Salerno- Reggio Calabria”, che per alcuni continua ad essere uno spauracchio: un nome che rievoca macchine ferme in fila, sole a picco, temperature roventi e pochissima acqua a disposizione.

Nel corso degli anni, cambiando lo stile di vita, i costi dei trasporti e le abitudini, le vacanze hanno assunto una dimensione globale: dall’area del Mediterraneo ci si è spostati verso un nuovo mondo, remoto ma sempre più accessibile. Così mentre qualcuno cominciava a parlare di mete esotiche, di incontri con mondi lontani, i territori ed i servizi nostrani si sono rinnovati per poter competere con le altre mete turistiche fino ad arrivare ad una sorta di riequilibrio e trovando praticamente tutto dappertutto, con buona pace della specificità e delle caratteristiche intrinseche ad un determinato luogo.

Oggi l’isoletta sperduta e disabitata della Grecia la si può “trovare” anche altrove e lo stesso dicasi per il sentiero poco battuto della montagna che si è moltiplicato in una miriade di cammini. I prezzi sono certamente aumentati ma l’offerta economica è talmente varia da poter soddisfare tante tasche.

Ma c’è anche chi in vacanza non ci va, o per lo meno non ci va durante l’estate facendo scelte diverse tra costi e viaggi. Perché anche non andare in vacanza è una scelta: talvolta obbligata se il portafogli non lo permette, talvolta volontaria per godere di essere altrimenti liberi.