Sabato 23 luglio, nel “salone del Pellegrino” del Santuario di Belmonte è stato presentato ufficialmente il nuovo tratto del “Cammino di Oropa”: quello che dal Santuario mariano biellese si estenderà fino a Belmonte, in diocesi di Torino, dopo aver attraversato per una cinquantina di chilometri il territorio canavesano, con delle tappe predisposte.

L’incontro di presentazione di sabato scorso è stato aperto dal presidente dell’associazione Amici di Belmonte, Carlo Frigerio, che ha riaffermato la disponibilità a collaborare con questo progetto di estensione verso ovest del “Cammino di Oropa”, sia con risorse umane che materiali, allestendo innanzitutto i locali di accoglienza per i pellegrini.

Sono intervenuti anche il sindaco di Valperga (Comune dove è ubicato il Santuario) Valter Sandretto, quello di Prascorsano (nonché presidente dell’Unione montana Val Gallenca) Piero Rolando, i consiglieri regionali Claudio Leone e Andrea Cane. Tutti hanno sottolineato l’opportunità che il “cammino” potrà dare nello sviluppo del territorio sia dal punto di vista turistico, che ambientale, religioso e sportivo contribuendo a diffondere la conoscenza del Canavese.

Cinque tappe.

È seguito il momento vero e proprio della presentazione del “cammino” in territorio canavesano: a occuparsene è stato Alberto Conte, fondatore dell’associazione “Movimento Lento”.

La partenza sarà da Valperga per raggiungere il Santuario di Belmonte e coprire poi i 9 chilometri fino a Cuorgnè che è posto tappa.

La seconda giornata prevede di raggiungere Vidracco in Valchiusella, con un tragitto di 19 chilometri, dopo aver attraversato il torrente Orco sull’antico ponte romanico di Cuorgnè.

La terza tappa punta a raggiungere Ivrea, per altri 19 chilometri passando da Brosso.

La quarta tappa di 22 chilometri condurrà da Ivrea al Santuario di Graglia e infine l’ultima tappa (13 chilometri) da Graglia fino ad Oropa.

È proprio al Santuario di Graglia che il “cammino canavesano” si congiungerà con il “cammino della pianura” proveniente da Santhià.

Il Cammino di Oropa, che sarà così percorribile per oltre 100 km complessivi, si innesta alla Via Francigena, collegandosi a uno dei principali itinerari devozionali europei, e sarà in seguito estendibile anche al biellese orientale (già si pensa alla prima e quasi ovvia tappa al Santuario di San Giovanni d’Andorno in Valle Cervo).

Progetto da valorizzare Il progetto “Itinerari dello spirito: il cammino di Oropa tra Biellese e Canavese” è stato selezionato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo tra i progetti presentati nell’ambito del Bando “In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori”.

L’ampliamento e la valorizzazione del “cammino” verso il Canavese ha beneficiato di una erogazione di 74 mila euro. L’Amministrazione del Santuario di Oropa è capofila del progetto, i suoi partner sono Fondazione Biellezza, associazione Movimento Lento, Fondazione di Comunità del Canavese, associazione Amici di Belmonte onlus e Fondazione Santuario di Graglia.

Durante la presentazione si è parlato anche di tracciatura del sentiero e la realizzazione di una piattaforma di booking che agevolerà le prenotazioni delle strutture ricettive collocate lungo il Cammino; parallelamente, è previsto il coinvolgimento di giovani in situazione di disagio in attività formative e tirocini finalizzati all’apprendimento di competenze legate alla fruizione del cammino, come l’accoglienza, la comunicazione turistica e la cura dei sentieri. Ozegna e Lugnacco Ovvia la soddisfazione dei presenti per questo progetto, che si punta ad allargare con ulteriori potenziali tappe.

Il Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna, ad esempio, sente da sempre fortissimo il legame col Santuario di Oropa per almeno due ragioni: l’apparizione della Madonna ad Ozegna all’adolescente Guglielmo Petro, sino ad allora privo dell’uso della parola ritrovata dopo l’apparizione; l’apparizione della Madonna allo stesso adolescente ad Oropa, dove si era recato per sciogliere un voto fatto. Don Mario Trompetti nel 1935 scrisse sul bollettino “Eco di Oropa” un articolo in cui evidenziava i molteplici collegamenti tra Oropa e il Santuario di Ozegna; affinità nei due simulacri – scriveva don Trompetti – la resistenza che sia ad Ozegna che ad Oropa la Vergine aveva mostrato allo spostamento della sua statua, la data dell’incoronazione che ad Ozegna nel 1880 fu fissata per il 29 agosto ultima dome[1]nica del mese così come l’ulti[1]ma domenica di agosto del 1620 fu incoronata per la prima volta la statua della Madonna di Oropa.

Ad incoronare poi la Madonna di Ozegna fu il vescovo Davide dei Conti Riccardi, nativo di Biella. Su queste basi “storiche” e soprattutto di fede, il Santuario di Ozegna “preme” per essere inserito nel percorso Canavesano del “Cammino di Oropa”.

Una valutazione che gli organizzatori dovranno fare in base alla collocazione e alla distanza di Ozegna dal sentiero tracciato.

E già sappiamo, guardando la cartina, che Ozegna è lontana dal percorso.

Ci potranno essere altri modi per essere inseriti nel cammino?

Anche dal Monastero di Lugnacco, che invece sul percorso già definito del “Cammino” gode di una vicinanza favorevole, si sono fatti vivi per essere inseriti, soprattutto contando su una forte valenza storica e di religiosità.

Lugnacco, infatti, custodisce la pieve più antica della Valchiusella che risale al XI secolo e sorge su un edificio paleocristiano.

La pieve, poi, madre di tutte le chiese della Valle, è iscritta nel circuito delle pievi romaniche del Piemonte.

Un menhir rinvenuto nel 1975 dal Gruppo Archeologico Canavesano, testimonia della religiosità delle popolazioni che abitavano la Valle sin dall’Età del Bronzo.

 

Carlo Maria Zorzi