Egli doveva risuscitare dai morti
(diacono Marco Florio)
La pietra che era stata tolta dal sepolcro non ha prodotto, subito, una buona impressione in Maria di Magdala. Il suo istinto ha prevalso sul fatto che Gesù non era più nel sepolcro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”.
Questa è una scena che, tante volte, nella nostra vita, ci provoca. Oggi in modo particolare. Tutto quello su cui appoggiamo le nostre relazioni sociali, di lavoro, religiose, affettive oggi sta venendo meno. È come se sulle nostre vite fosse posta una pesante pietra che un po’ viene scostata, un po’ viene riposta e tocca molto più la pancia che il cuore.
Ma la nostra fede proviene da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava, che videro e credettero.
Adesso è quel momento. Qui, nel nostro isolamento, quella pietra deve rotolare da sopra il nostro cuore, perché la nostra vita è fatta per la felicità anche se oggi sembra si sia spezzata.
Oggi la fede che abbiamo in Cristo Risorto deve darci tanta gioia e tanta speranza.
Dobbiamo chiedere questo dono, questo cuore, questo sguardo. La fede è così affascinante, che molti hanno lasciato tutto per essa. Molti, anche, che si prendono cura di chi in questo momento soffre, traggono la loro forza da essa.
La fede in Cristo Risorto risponde totalmente alle attese del cuore umano, che molti, quando la trovano, esclamano come Sant’Agostino: ”Come ho fatto, Signore, a vivere fino ad ora senza di Te?”.
La Risurrezione di Gesù ci impegna tutti a un grande ottimismo. Siamo chiamati tutti ad avere fiducia, perché Cristo è risorto. Siamo chiamati anche ad essere difensori della dignità della vita di tutti nel nome di colui che non ha esitato a venire tra noi, a morire e risorgere per noi, perché Dio crede nell’uomo più di quanto l’uomo creda a Dio. Buona Pasqua a tutti.