(Filippo Ciantia)

In latino “virus” significa veleno e origina dalla radice indoeuropea “vis”, cioè essere aggressivo.
Le parole di due amici, entrambi lontani, uno nello spazio e un altro nel tempo, mi hanno aiutato a vivere la lotta a questo ultramicroscopico veleno.

Innanzitutto un caro amico venezuelano, Alejandro.
“Ho visto le notizie riguardo al Coronavirus in Italia – mi dice – la reazione in alcune città, le file nei supermercati … in alcune città, tutti a casa senza poter uscire e avere contatto con altri… viene tolta soprattutto la possibilità di un incontro con gli amici. Vi parlo della mia esperienza di momenti ed esperienze simili in quanto all’incertezza del non trovare cibo, medicine, senza poter comunicare con gli amici e incontrarsi fisicamente; specialmente quando manca acqua e luce. Una specie di paranoia collettiva.

Allo stesso tempo è una grande occasione per poter approfondire il nostro rapporto con Cristo, le certezze della nostra vita e condividere del tempo con i nostri cari in casa dove a volte per il ritmo frenetico della vita non abbiamo momenti per stare insieme. Prego perché questa sia una nuova occasione di vivere per voi la fede in modo molto concreto. Cristo ha già vinto tutto il male e tutti i virus della storia! Penso che questo che sta accadendo sia una grande occasione per iniziare la Quaresima guardando il nostro niente e desiderando sia il bene che abbiamo ricevuto che anche il bene comune”.

L’altra testimonianza è di un amico virtuale, il grande Giovannino Guareschi. Nel film “Il ritorno di Don Camillo”, il curato di Brescello, nella chiesa inondata dall’alluvione, parla ai suoi fedeli arroccati sulla sponda del fiume:

“Fratelli sono addolorato di non poter celebrare l’ufficio Divino, ma sono vicino a voi per elevare una preghiera verso l’alto dei cieli. Non è la prima volta che il fiume invade le nostre case. Un giorno però le acque si ritireranno e il sole ritornerà a splendere. Allora ci ricorderemo della fratellanza che ci ha unito in queste ore terribili e con la tenacia che Dio ci ha dato ricominceremo a lottare! Perché il sole sia più splendente, perché i fiori siano più belli e perché la miseria sparisca dalle nostre città e dai nostri villaggi.

Dimenticheremo le discordie e quando avremo voglia di morte cercheremo di sorridere, così tutto sarà più facile e il nostro paese diventerà un piccolo Paradiso in terra”.