Ancora un momento di grande e sentita partecipazione popolare, lunedì scorso a Verolengo, dove si sta celebrando in questi giorni la Novena in preparazione della Festa del Santuario della Madonnina.
Ospite molto atteso (e non nuovo a Verolengo) uno dei giovani e più affermati Liturgisti della Chiesa piemontese, Don Stefano Bedello, Parroco di Santhià
Di cui abbiamo il piacere di offrire questo ricordo (clicca qui)
d’archivio che parla dei suoi esordi nell’assecondare una vocazione alla quale già si debbono molti frutti spirituali e tanti altri se ne vedranno in futuro.
E l’illustre ospite non ha certo deluso le attese, dettando un’omelia sapiente, che riproponiamo nel nostro video.
Per meglio seguirla, al termine di queste brevi note riproponiamo le Letture del giorno.
Particolarmente affettuoso il saluto rivoltogli dal Parroco, “motore” della Novena, Don Valerio D’Amico, che fu suo compagno di Seminario. Non si potrebbe concludere questa breve nota, senza avere riconosciuto il merito dovuto alla Cantoria che ha animato la Liturgia e, con essa, al Direttore del coro ed all’Organista: si tratta dei musici di Montanaro, da tutti apprezzati.
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Prima Lettura
1 Cor 5, 1-8
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile!
Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.
Salmo Responsoriale
Sal 5
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Proteggili, perché in te si allietino
quanti amano il tuo nome.
Vangelo
Lc 6, 6-11
Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.