È iniziata venerdì 2 settembre la novena della Madonnina di Verolengo ed è iniziata alla grande.
Infatti la Santa Messa della prima sera è stata celebrata da Sua Eminenza Arrigo Miglio da poco nominato Cardinale dal nostro amato Papa Francesco.
La chiesa, nei lampadari e nei vari arredi, era luccicante e i banchi erano occupati da tanti fedeli.
Le prime file destinate alle autorità civili e religiose, fra cui il sindaco di La Verpillier, cittadina francese gemellata con Verolengo.
Dodici anni fa il gemellaggio venne suggellato proprio in questo santuario dall’allora vescovo di Ivrea, monsignor Miglio.
Il cardinale si è rivolto in francese al sindaco d’oltralpe, ringraziandolo per la sua presenza.
Dopo gli affettuosi saluti di don Valerio al prelato che nonostante gli impegni aveva accettato di presiedere l’Eucaristia, il cardinale si era rivolto con parole di uguale gratitudine alle autorità e a tutti i fedeli presenti.
Nell’omelia, partendo dalle parole del Vangelo che evidenziava “il nuovo” (con riferimento al vino, al vestito, alla festa), monsignor Miglio ha posto l’accento sulla capacità del discepolo di Cristo di essere “nuovo” per una società superficiale ed effimera, di non avere paura, di andare a fondo nell’amare tutti: “Il nostro Dio è vicino, sempre, agli uomini che lo cercano”.
Al termine della celebrazione, prima della benedizione, don Valerio ha comunicato quattro notizie che dovevano essere svelate domenica, ma l’occasione di avere ospite un cardinale ha avuto la meglio.
Infatti la casula del celebrante era indossata per la prima volta, essendo questo paramento donato da una benefattrice al Santuario; poi ha comunicato che la statua della Madonna, che prima era dietro l’altare, dopo essere stata restaurata grazie al patrocinio dei priori della festa Marilena e Fabrizio, è stata posta in santuario e non verrà più spostata.
Inoltre ha comunicato che gli addetti al restauro hanno fatto i rilievi stratigrafici sulle colonne della chiesa per capire qual era il colore originale per riportare la chiesa agli antichi splendori.
Infine ha donato al cardinale una copia di una stampa conservata in santuario che era stata prodotta in occasione di un pellegrinaggio del 1897, guidato dal vescovo di Ivrea monsignor Agostino Richelmy e promosso dall’Unione del Coraggio Cattolico di Torino.
Infine il parroco ha pregato il cardinale di portare i saluti della comunità verolenghese al Santo Padre.
Franca Sarasso