Con la Santa Messa celebrata stamane, 30 luglio, a Lousa, in Portogallo, si avverte come una pienezza della festa, iniziatasi qualche giorno fa: l’entusiasmo della partenza, la curiosità, l’avventura, la gioia di stare insieme; il primo incontro con la Madonna a Lourdes, poi il mare, i canti, lo scambio di esperienze, di wapp, tik tok, Instagram, telegram…

E’, però, la Liturgia di questa XVII domenica del Tempo Ordinario a prenderci per mano verso il tema proposto dal Santo Padre Francesco per questa Gmg 2023, come un’idea guida, un suggerimento per riflettere, l’indicazione di un orizzonte che è anche orizzonte di senso:

”Maria si alzò ed andò in fretta…” (Vangelo di San Luca 1, 39).

Sappiamo chi l’attendesse e la ragione di quel viaggio.

Maria si era poco prima “consegnata” a Dio e da quel momento agisce come se già interpretasse un modo per prendere alla lettera, incarnare, il messaggio così esplicito del Vangelo di San Matteo, la cui lettura è proposta oggi (13, 44-52).

A Lousa i giovani, in particolare quelli delle Diocesi piemontesi di Torino, Susa, Ivrea, Vercelli, ascoltano l’omelia del Vescovo Ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo, che è esplicito:
“Il Vangelo di oggi ci parla della passione che Dio ci chiede. Giocarci tutto per Lui. E fino a quando non avremo il coraggio di giocarci tutto per Lui, la nostra vita mancherà sempre del gusto vero, pieno”.

L’omelia, integrale, apre il breve video che offre qualche scampolo di vita delle scorse, ore, dalla festa di Coimbra, appunto alla giornata di oggi, a Lousa.

Poi domani, 31 luglio, il secondo incontro con Maria, a Fatima.

E si entrerà nel vivo di un itinerario spirituale capace di unire il “cuore” del messaggio di Lourdes (Sono l’Immacolata Concezione) con quello della Cova de Iria: il bisogno di preghiera, penitenza, conversione, anche per “disinnescare” i conflitti, per affermare le ragioni della pace, fare largo alla pace, dono di Dio affidato agli uomini.

La pace, poi, “nasce da un cuore nuovo”, come insisteva Giovanni Paolo II riprendendo ed aggiornando l’insegnamento di Giovanni XXII e, prima, Pio XI.

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Insieme al filmato, che permette altresì di rivedere qualche scampolo della festa di Coimbra ed ascoltare – nell’ultima parte – la testimonianza di una delle famiglie che hanno ospitato i giovani, una gallery che parla di questi primi giorni.

Soprattutto la gallery mette a contatto con le immagini che raccontano di come i primi frutti spirituali di questa esperienza si possano già intuire.

Da qualche giorno è germogliata l’idea di un “gemellaggio” tra i giovani delle Diocesi piemontesi di Ivrea, Torino, Susa e Vercelli.

È un’idea che sembra essere subito stata colta per le grandi potenzialità che porta con sé, anche per il futuro.

La partecipazione ad una Giornata Mondiale della Gioventù è un’occasione per scambiare esperienze, per stringere amicizie che potranno durare tutta la vita: in una regione come quella piemontese, c’è davvero bisogno di “fare rete” anche così.

Non sarebbe giusto concludere senza un sentito ringraziamento ai Sacerdoti, ai Consacrati ed alle Consacrate che accompagnano i giovani.

Ed uno speciale “grazie” a chi si prodiga per inviare tutti i giorni corredi iconografici davvero belli.