Davvero un momento alto di devozione mariana, quello che è stato possibile vivere sabato 11 febbraio, in quella terra benedetta che è l’esatto opposto di una “terra di nessuno”.

Perché, cerniera tra due Diocesi e due provincie, l’osmosi pastorale rende la zona di Villareggia, Mazzè, Tonengo, che guarda come punto naturale di riferimento al Santuario della “Beata Vergine del Trompone” (per qualche metro nel territorio comunale di Moncrivello e, quindi, Diocesi di Vercelli) dice tutto il contrario: è una terra di tutti.

Tutti coloro che pensano a quel confine tracciato sulla carta geografica come ad una linea che unisce, non divide: unisce nella fraternità di figli, perché persuasi di essere nel cuore materno di Maria e di condividere, così, nella fraternità di Cristo, quella condizione di eredi del Padre illustrata così efficacemente dal magistero paolino.

Tre Parrocchie, un Parroco sempre capace di nuove iniziative e obbiettivi pastorali, Don Alberto Carlevato.

Un Santuario, quello del Trompone, che costitutivamente illustra la pedagogia di una “guarigione” che è – sì, anche – rimedio a sofferenze corporali, ma è soprattutto una guarigione dell’anima.

Proprio come a Lourdes.

Un Santuario, affidato alla cura della Congregazione dei Silenziosi Operai della Croce, che accoglie, che pare anche da un punto di vista dell’orientamento geografico, lì per dire, come abbiamo udito dal Divino Maestro,  a tutti i fedeli di quei territori: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati ed oppressi, ed io vi darò ristoro.

Un pensiero che è stato ricordato da Don Giovan Giuseppe Torre, SodC, Rettore del Santo luogo, quando, al termine della Eucarestia, ai piedi della effige mariana che ricorda il miracolo del 26 giugno 1562, quando la Vergine volle farsi presente ad una povera donna, guarendola dai mali che la affliggevano.

Come altre parti di questo pellegrinaggio da Villareggia al Santuario, anche le parole di Don Torre sono riprese nel video che volentieri offriamo ai nostri Lettori, quale modesto contributo, insiema all’ampia gallery, a questa bella giornata di spiritualità mariana.

Giornata nel corso della quale, lo zelo pastorale di Don Alberto ha voluto che fosse rivolto l’invito per la Celebrazione eucaristica, a Don Lorenzo Pasteris, Parroco di Cigliano.

E, così, ecco un altro tassello, semmai ve ne fosse stato bisogno, che compone questo mirabile mosaico di comunicazione pastorale (le tre Parrocchie con Moncrivello e Cigliano) interparrocchiale ed interdiocesana, uniti dal comun denominatore della devozione a Maria, del sentimento di fraternità e solidarietà con chi soffre, di solidarietà “attiva” e consapevole: consapevole, cioè, che il soccorso agli ammalati oggi si compie anche e soprattutto aiutando strutture sanitarie ispirate alla e dalla azione di carità, eppure capaci di erogare prestazioni all’avanguardia di ciò che la Scienza mette a disposizione.

Un pomeriggio che si è iniziato prendendo le mosse, come il filmato illustra, dal sagrato della Chiesa parrocchiale di Villareggia, accompagnati dalla Banda Musicale di Mazzè.

Poi il corteo (di oltre 100 persone) si è snodato lungo la strada campestre che porta al Santuario e qui l’adesione dei fedeli si è fatta davvero tanto numerosa, superando le 300 presenze: anche da un punto di vista pastorale, dunque, un vero successo, soprattutto pensando alle limitazioni dei due anni precedenti, che sono parse del tutto superate.

La conclusione di questo momento che abbiamo detto essere stato “alto” e, insieme, semplice e popolare nell’accezione più significativa anche da un punto di vista dell’autentica missione della Chiesa, non poteva che essere davanti alla ricostruzione della Grotta di Lourdes, nel giardino del Santuario.

Tutta la Celebrazione è stata animata dai canti offerti dalla Corale interparrocchiale diretta dalla Signora Viviana Gerardi, all’organo Francesco Gianetto.

Del loro repertorio, unanimemente apprezzato dall’assemblea, qualche scampolo nel filmato.