La Credenza Vinicola di Caluso e Canavese ha dato inizio alle attività pubbliche del corrente anno con un evento davvero riuscito e apprezzato: una bagna cauda “d’autore” consumata, domenica 29 gennaio, negli ampi saloni luminosi del salone polifunzionale di Vische; al convivio ha partecipato una ottantina di persone (numero chiuso per poter garantire la qualità).
L’evento si è tenuto a mezzogiorno e non come di consueto alla sera, visto anche “l’impegno digestivo” che un simile piatto richiede, per essere assimilato.
Decisione, questa, apprezzatissima da tutti i partecipanti.
Dal punto di vista pratico e gastronomico il merito va dato ai volontari del Goap (di fatto, la Pro Loco) di Vische, che hanno raccolto la simpatia e gli applausi di tutti i partecipanti: per la qualità dell’intingolo, la quantità delle prelibatezze che lo accompagnavano e i vini serviti, ovviamente canavesani e calusiesi doc! Nota aggiuntiva, il tutto è stato allietato dalle musiche del Trio Kiss.
In generale, come bene ha detto il Console credendario, Domenico Tappero Merlo, la Credenza dopo due anni di forzato ritiro deve tornare più che mai tra il pubblico perché, soprattutto oggi, promuovere e diffondere l’amore e la cultura per il vino, e in modo ancor maggiore l’amore per i vigneti, è compito improbo: nuovi pensieri dominanti, provenienti da altre culture, forse troppo “salutiste” ed “educative”, mettono in discussione il nostro sapere contadino e tradizioni culinarie millenarie.
Hanno rafforzato il pensiero del Console, in materia di vigneti, territorio e tradizione, anche i saluti del Console emerito Gianfrancesco Orsolani, del sindaco di Caluso Mariuccia Cena e di Gianni Cucco, Didier Pupin, Giorgio Livi, veri e propri “ufficiali” di valore della Credenza.
Beppe Mila
Redazione Web