Tu non hai bisogno della nostra lode,

 ma per un dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie

 (Messale Romano, Prefazio comune IV)

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(elisabetta acide) – Forse mai espressione è stata più appropriata per descrivere il “servizio” dei cantori nelle celebrazioni liturgiche.

Avere un coro parrocchiale, non è scontato; la presenza parrocchiale, penso, dipenda dall’impegno costante, dalla tradizione, dalla volontà del Sacerdote, dall’apprezzamento del Presbitero e dal suo incoraggiamento,  dalla scelta e disponibilità rispetto alle età, al repertorio, dalla costante formazione umana e cristiana… di fatto, il gruppo dei cantori della parrocchia, offre un prezioso aiuto alla preghiera comune e alla meditazione, e un contributo determinante al decoro e alla bellezza della celebrazione.

Parola, silenzio, canto e musica sono elementi complementari e significativi nella liturgia cristiana, così come le scelte dei repertori, che devono essere non solo consone ed adeguate, ma inserite in modo armonico e puntuale nelle celebrazioni e in armonia con le letture previste per il giorno della celebrazione.

Non si tratta di realizzare belle celebrazioni o concerti, ma espressioni autentiche di preghiera:  canto e musica se inseriti con perizia, dignità e decoro nella celebrazione,  contribuiscono ad “elevare” al raccoglimento interiore e promuovere la partecipazione dei fedeli.

Domenica 18 giugno, nella chiesa parrocchiale  di “S. Anna” di Borgo Revel, la santa Messa è stata animata  della presenza di  “Voci in cammino”, in una Santa Messa che ha il sapore della “sinodalità” , che nelle sue forme ha la gioia del cantare la fede cristiana.

L’Eucaristia è per eccellenza sinodalità: Parola e Pane,accoglienza, incontro, comunione.

Concelebrata dai rispettivi sacerdoti don Valerio D’Amico e don Tonino Pacetta, la celebrazione liturgica, ha visto la partecipazione dei due cori parrocchiali, quello della Chiesa di S. Giuseppe Lavoratore e il coro di Borgo Revel “Andar a messa cantando”, attivi durante l’anno nei rispettivi contesti ad animare e accompagnare le celebrazioni liturgiche.

Durante l’omelia viene sottolineata da don Tonino Pacetta parroco della comunità di Chivasso, l’ importanza della missione , dopo qui nomi degli apostoli ci sono tutti i nostri nomi , chiamati con compassione e inviati .

Ciò che avete ricevuto gratuitamente, gratuitamente date. 

Il dono gratuito e generoso di se’ nella comunità e per gli altri.

Date , quello che avete ricevuto non lo potete tenere per voi.

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Già nel mese di gennaio, in occasione della festa dell’Epifania, i due cori hanno voluto creare un evento di preghiera, canto e convivialità .

La santa Messa, già concordata da mesi, frutto dell’impegno comune e dell’ ”unione delle voci”, vuole essere uno “spezzare il pane” di una Chiesa che è aperta oltre i confini del territorio, in un clima di dialogo ed ascolto reciproco: ascolto che parte dalle “voci” messe a disposizione per la lode a Dio, ma ascolto della Parola, ascolto degli altri, per un coro che è canto di vita, di impego, di partecipazione.

Anche nel canto liturgico è importante: il cantore prima di tutto deve “ascoltare” il testo che poi canterà, dargli un senso personale, chiedersi che cosa la liturgia voglia comunicare con quelle parole, ed è l’impegno che i cantori infondono ogni settimana, quando si incontrano in Chiesa, insieme.

Sono “prove” di canto”, ma sono “prove di vita cristiana”, per cantare insieme, come parrocchia, oltre le divisioni, oltre i particolarismi, oltre le visioni personali, per essere davvero “gente che cammina”.

Sono canti che lodando Dio fanno “uscire” dai confini e dai recinti per riconoscere di essere parte di un popolo che va verso… Dio e gli altri… e lo fa insieme, con grazia per  cantare la Grazia, in armonia per l’Unità, per far “udire con la propria voce” la voce della grazia di Dio.

Ringraziando i cantori anche a nome dei sacerdoti e dei fedeli laici che partecipano nelle rispettive parrocchie alle celebrazione accompagnate dal “bel canto” nella liturgia , il gruppo dell’organizzazione, ha  invitato tutti al successivo momento di fraternità nei locali della parrocchia, momento ideale per consolidare i rapporti, crearne di nuovi e scambiare opinioni sul proprio servizio alle comunità.

Al gruppo di Chivasso, in dono, è stato offerta una pergamena in ricordo, recante la raffigurazione una miniatura che rappresenta un coro di monaci camaldolesi ( Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze del 1450) ed al parroco della comunità una corona del rosario, simbolo della preghiera a Colei che conduce a Dio come madre amorevole e tenera.

La giornata è stata resa possibile, oltre che per l’impegno di tutti i cantori che fedelmente partecipano e si adoperano per rendere le celebrazioni sempre pertinenti ed adeguate alle indicazioni, anche grazie alle “prove comuni” delle due cantorie riunite, ai parrocchiani di tutti i gruppi attivi,si sono adoperati per accogliere  e preparare il momento conviviale, segno di una condivisione autentica.

Il “tempo” trascorso in chiesa, ad affinare il canto corale, insieme, oltre ai singoli cammini parrocchiali e pastorali, è espressione di una chiesa-comunione che ha responsabilità e partecipa con coscienza attiva e fruttuosa.

Cosi questo appuntamento aiuta tutti a camminare con gioia incontro al Signore condividendo gioie, speranze e attese anche legate alla vita quotidiana delle nostre comunità. Ritrovarsi insieme cantando le lodi al Signore è un messaggio di speranza, di convivenza e di impegno per la ricerca e il conseguimento del bene comune per la nostra società, il mondo di oggi, guardando al futuro.